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Immagine del redattoreVittoria Tomasi

Eremo di Camaldoli: un percorso trekking tra le Foreste Casentinesi

Sapevi che in Toscana esiste un eremo in mezzo alla foresta?


Se stai cercando un trekking che unisca la natura al fascino della tradizione, l’Eremo di Camaldoli è una meta da non perdere nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.



Per raggiungere l’Eremo di Camaldoli avrai tre possibilità:

in auto, percorrendo un facile sentiero asfaltato che parte dal Monastero di Camaldoli oppure con un suggestivo percorso ad anello di circa 3 ore e mezza.


Noi abbiamo optato per il sentiero ad anello, un percorso di media difficoltà che ti regalerà un’immersione nella natura, tra boschi, cascatelle e un caratteristico rifugio.




Ecco cosa troverai in questo articolo:


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Eremo di Camaldoli: Come Arrivare


Il nostro percorso parte in località Camaldoli (Comune di Poppi), proprio di fronte al famoso Monastero di Camaldoli.

A causa di un frana non siamo riusciti a parcheggiare in uno dei due parcheggi gratuiti (non sono grandissimi, quindi vi consiglio di arrivare in mattinata), ma ci siamo fermati ai bordi della Strada Provinciale 67, proseguendo a piedi per gli ultimi 400 metri.


La partenza del sentiero ad anello è esattamente di fronte al ponte che vi porta al Monastero, a pochi passi dai bagni pubblici. Vi basterà seguire le indicazioni per Rifugio Cotozzo (sentiero CAI 72).


Camaldoli: il percorso ad anello dal Monastero all’Eremo


L’inizio del percorso ad anello per raggiungere l’Eremo di Camaldoli potrebbe scoraggiare i più pigri perché la salita è da subito abbastanza importante.


Se pensi di intraprenderlo nella speranza che si tratti solo dei primi metri, allora abbandona l’idea, perché questa inclinazione ti accompagnerà quasi fino al rifugio, ma ne varrà la pena.


DAL MONASTERO AL RIFUGIO COTOZZO



Tutto il percorso è immerso nelle Foreste Casentinesi e, dopo circa mezzora, incontriamo i primi corsi d’acqua, con una suggestiva cascata.


Da lì ti basterà proseguire per altri 15 minuti per arrivare al Rifugio Cotozzo.

Noi ne abbiamo approfittato per fare una pausa pranzo, ovviamente al sacco, perché si tratta di un classico rifugio di appoggio, senza alcun tipo di servizio ristorazione. Qui però troverai anche una fontanella per riempire le borracce e uno spazio per rilassarti prima di continuare il sentiero.




DAL RIFUGIO COTOZZO ALL’EREMO DI CAMALDOLI



Dopo la nostra sosta al rifugio, riprendiamo a camminare in direzione dell’Eremo. Trovare il sentiero è semplicissimo: ti basterà superare il rifugio per trovare le indicazioni per ‘Sacro Eremo’ (sentiero CAI 70).



Il percorso da qui è molto più tranquillo, con una serie di leggeri sali e scendi che costeggiano alcuni corsi d’acqua, e dopo una trentina di minuti ci ritroviamo di fronte a una strada asfaltata.

A questo punto un cartello ci segnala la vicinanza dell’Eremo di Camaldoli e dobbiamo proseguire a lato strada (le indicazioni potrebbero lasciarti dubbioso, ma prendi la tua sinistra) per poter imboccare l’ultimo tratto del sentiero.


Ancora 5 minuti e ti troverai di fronte all’Eremo di Camaldoli.





EREMO DI CAMALDOLI: cosa vedere


L’Eremo di Camaldoli si presenta come un piccolo villaggio nel cuore della foresta racchiuso dalle mura di clausura, oltre le quali potete distinguere una ventina di celle eremitiche (le abitazioni dei monaci) dotate di giardinetto e una chiesa.

Oltre a queste ci sono una serie di edifici che ospitano la biblioteca, il refettorio, uno spazio per la preghiera e una piccola foresteria.

Solitamente è possibile accedere oltre ai cancelli per una visita guidata alla chiesa e alla cella monastica di San Romoaldo, risalente ai primi anni Mille.

Purtroppo noi lo abbiamo trovato chiuso, ma abbiamo comunque apprezzato la sua maestosa porta d’ingresso in bronzo e l’Antica Farmacia. Ne abbiamo poi approfittato per fare il giro delle mura e sbirciare l’interno da alcuni punti strategici, come quello che vedi in foto.


DALL’EREMO AL MONASTERO




Il giro ad anello si conclude con un semplice sentiero che dall’Eremo conduce fino al Monastero di Camaldoli.

La pendenza in questo caso è decisamente più dolce e il percorso, sebbene su asfalto, ci regala scorci stupendi dell’Appennino, tra ponticelli e torrenti.

È un sentiero che puoi fare anche all’andata se non sei un buon camminatore o se hai bambini piccoli con il passeggino.






Camaldoli: visita al Monastero di Camaldoli


Al termine del percorso trekking, se non lo hai già fatto prima, ti consiglio anche di visitare il Monastero di Camaldoli. A dispetto del suo nome infatti, non si tratta solo di un luogo di ritiro per i monaci perché sin dai tempi antichi questo edificio è stato un baluardo di accoglienza e ospitalità.



Qui potrai visitare la Foresteria e fare un tuffo indietro nel tempo tra i locali dell’Antica Farmacia di Camaldoli, per secoli importante per la cura dei malati, con annessa Spezieria. Noi ci siamo innamorati dei testi antichi, dei macchinari secolari e dei profumi che si sentono entrando nei locali. La cosa che mi ha piacevolmente sorpreso è il proseguo della tradizione, infatti sia al Monastero che all’Eremo avrai la possibilità di acquistare antichi trattamenti, cosmetici, vini, liquori e anche alimenti. Assolutamente da provare le caramelle! Io le ho prese Liquirizia e Miele e sono davvero buonissime.


Camaldoli: dove mangiare


Per la nostra escursione, non sapendo bene cosa avremmo trovato, ci siamo portati il pranzo al sacco. Nei pressi del Monastero però, oltre alla Foresteria, troverai alcuni bar e ristorantini con posti all’aperto. Fuori dall’Eremo di Camaldoli invece c’è un bar.


Eremo di Camaldoli: consigli


Questa escursione ti ha incuriosito? Ecco qualche consiglio per visitare l’Eremo di Camaldoli:



- Portati scarpe da Trekking: saranno fondamentali per il percorso ad anello, ma possono essere sempre utili anche se deciderai di fare il sentiero dal Monastero.


- Sì ai bambini e agli amici a 4 zampe, ma evita di portare il passeggino nel percorso ad anello (il sentiero è troppo ripido e scosceso). Sul sentiero asfaltato invece non avrai problemi.


- Porta con te una borraccia, troverai diverse fontanelle per rifocillarti.


- Infine, se hai ancora un po’ di tempo, fai una tappa al Castagno Miraglia (foto), un enorme castagno secolare raggiungibile dal Monastero in una decina di minuti. Nel prossimo articolo ti darò tutti i dettagli.


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