Avete voglia di una gita fuori porta, ma volete tenervi lontani dal caos delle località marittime?
Se amate il trekking e vi trovate in Emilia-Romagna, potete immergervi nella natura incontaminata del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, ripercorrendo i passi del grande Dante Alighieri fino alla Cascata dell’Acquacheta.
Questa escursione di circa 3 – 4 ore è abbastanza semplice e perfetta per la bella stagione, visto che incontrerete rinfrescanti corsi d’acqua cristallina e un sentiero che attraversa un ombreggiato bosco di aceri, faggi e castani, ricco di panchine e punti di ristoro, l’ideale per un pic-nic.
Cascate dell’Acquacheta: COME ARRIVARE
Proprio come il sommo poeta, iniziamo il nostro itinerario dal piccolo borgo montano di San Benedetto in Alpe (FC).
Raggiungiamo la piazza principale con l’auto - potete puntare sul navigatore Piazza XXV Aprile o Via Molino 42 - e, fortunatamente, riusciamo a trovare parcheggio nei pressi del sentiero.
Essendoci davvero pochi posti auto (saranno una ventina), vi consiglio di arrivare qui in mattinata o magari nel primo pomeriggio, per evitare di dover parcheggiare lungo i tornanti e risalire o scendere a piedi per parecchi metri.
Cascate dell'Acquacheta: IL SENTIERO
Imbocchiamo il sentiero che corre lungo il torrente e, una volta superato il primo ponticello di legno, seguiamo il percorso in mezzo al bosco, lasciando lo scroscio dell’acqua qualche metro sotto di noi.
Il primo edificio che incontriamo è Ca’ del Rospo, un piccolo e suggestivo rifugio in mezzo al verde, e da lì si prosegue lungo una ripida salita (non adatta ai passeggini, ma facilmente affrontabile anche dai bambini) che porta fino all’antico Mulino dei Romiti, ora trasformato in un bivacco con diversi posti letto e una grande tavolata.
Non mancano nemmeno punti di ristoro esterni con sedie e tavolini per una pausa pranzo, merenda o semplicemente per riprendere fiato per il tratto successivo, ricco di ripidi saliscendi che ci porteranno al punto panoramico per ammirare la famosa Cascata dell’Acquacheta, decantata da Dante nella Divina Commedia.
LE CASCATE
La vista sul salto di circa 70 metri è davvero suggestiva, ma se non siete stanchi, vi consiglio di proseguire per un’altra decina di minuti, fino a raggiungere una seconda cascata, quella del Lavane, molto più piccola ma altrettanto ‘da cartolina’, visto che forma ai suoi piedi una piscina naturale dall’acqua cristallina dove tuffarsi nei mesi più caldi.
IN CIMA ALLA CASCATA
Il nostro percorso però non finisce qui.
Se avete buone gambe infatti, attraversando il corso d’acqua potrete raggiungere la sommità della Cascata dell’Acquacheta, sull’altopiano dei Romiti. Qui, una volta oltrepassato un cancelletto di legno, proseguiamo dritti per un tuffo nella storia.
Ci ritroviamo infatti a costeggiare i ruderi dell’Eremo appartenuto all’Abbazia di San Benedetto in Alpe, fino ad arrivare, con un po’ di attenzione, in cima al salto di 70 metri. Da qui la vista sull’Appennino è spettacolare e nelle vicinanze avrete a disposizione un grande prato verde, ideale per un po’ di relax prima di affrontare la discesa.
Cascate dell'Acquacheta: CONSIGLI
Questa escursione vi ha incuriosito? Ecco qualche consiglio per visitare le Cascate dell’Acquacheta:
- Munitevi di scarpe da Trekking ( vanno bene anche le tennis, ma potreste trovare alcuni tratti infangati e scivolosi )
- Sì ai bambini e agli amici a 4 zampe, ma evitate di portare il passeggino (il sentiero è troppo stretto e ripido in alcuni tratti)
- Portate tanta acqua e, se volete, qualcosa da mangiare perché non incontrerete rifugi lungo il percorso
- Infine, se prevedete di fare un tuffo e non vi spaventa l’acqua gelida, non dimenticate il costume da bagno!!!
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